Scuola Paritaria a Monza

Il Bianconi

Il Collegio Bianconi è una SCUOLA PARITARIA sita in Monza che:
– si inserisce nel Sistema Scolastico Nazionale rispettandone la normativa;
– offre un percorso formativo verticalizzato – Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di I grado, Liceo Linguistico – che mira a promuovere occasioni di sviluppo della personalità e favorire, mediante l’acquisizione delle conoscenze specifiche e la conquista di abilità e competenze, la progressiva maturazione della coscienza di sé e del proprio rapporto con il mondo;
– persegue le proprie finalità educative mediante una pluralità di attività accuratamente programmate che, oltre all’attenzione ai contenuti culturali, offrano percorsi di formazione umana, religiosa, sociale, sportiva e di sviluppo della creatività personale in aree di interesse;
– mantiene i contatti con altri Istituti scolastici, con il territorio, con il contesto Nazionale e Internazionale perché i giovani imparino a riconoscere con senso critico il pluralismo e prendano consapevolezza del loro ruolo di cittadini.

scuola paritaria monza

Scuola Cattolica nella Diocesi Ambrosiana

  • partecipa alle iniziative di pastorale scolastica della Chiesa locale ed è collegata in rete con altre Scuole Cattoliche
  • vuole sviluppare e valorizzare le potenzialità della persona nella sua integralità, intese come doni ricevuti per sé e risorse per gli altri
  • favorisce e valorizza la partecipazione alle attività e alla vita della Scuola, consapevole che l’azione educativa emerge da una condivisione di valori e di proposte
  • sollecita docenti, genitori e studenti a unire i loro sforzi per un cammino di crescita comune nella formazione della persona, in sereno dialogo con la realtà sociale, civile ed ecclesiale
fondatrice suore di carità

Scuola della Provincia Italiana della Congregazione delle Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa

  • ritiene i giovani, di qualunque età e condizione, le persone privilegiate alle quali “giovare”, cogliendo tutte le occasioni per educarli gradualmente a riconoscere l’amore di Gesù per loro, ad aprirsi all’incontro con Lui e ad aderirvi fino a divenire essi stessi strumenti operosi della Sua carità
  • impegna gli educatori, religiose e laici, a qualificarsi per proposta e testimonianza di valori di vita cristiana, per professionalità aggiornata, per coinvolgimento profondo e sereno con i giovani che permetta di avere con ciascuno quel coraggio propositivo che li rende artefici della loro formazione
  • ispira il proprio stile educativo alla carità a imitazione del Redentore, che si esprime nell’attenzione amorevole a ciascun alunno perché si senta interpellato a livello intellettuale, affettivo e volitivo a essere attore della sua crescita fino ad arrivare a farsi carico in modo più forte del bene di altri giovani.
    (>>> cf Linee educative secondo il carisma dell’Istituto).

Approfondimenti

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Cenni storici

«Avere a cuore i giovani» dal 1830

Angiola e Giambattista Bianconi

Il Collegio Bianconi ha una lunga tradizione educativa che precede l’arrivo delle Suore «di Maria Bambina» e che risale al 1830, quando la signorina Angiola Bianconi, coadiuvata dal fratello Giambattista, apre un Collegio in Monza, nel rione San Biagio, con lo scopo di «gettare salde basi nell’animo delle fanciulle», di nobile casato, che un domani avrebbero influito moralmente sulla famiglia, sui mariti e sui figli che occupavano posti di responsabilità nella società (cfr Storia dell’Istituto vol. I, pp. 381 ss.).

L’arrivo delle Suore di Carità e la passione educativa

La comunità delle Suore viene eretta dalla Superiora Generale sr. Teresa Bosio su esplicita richiesta della signorina Angiola Bianconi. Il 10 aprile 1867 dodici suore entrano nel Collegio Bianconi a proseguire l’opera educativa già iniziata. Fra queste, due nipoti della signorina Angiola che, educate nel Collegio e poi consacratesi a Dio nell’Istituto fondato da Santa Bartolomea Capitanio, costituiscono lo strumento della Provvidenza affinché la zia accosti il carisma della nostra Congregazione e lo riconosca adatto a ereditare lo spirito della sua fondazione.

Nell’evolversi della sua storia il Collegio ha tenuto conto delle necessità e delle richieste dei tempi e del territorio, senza venir meno alla sua finalità e senza perdere la sua fisionomia. Di conseguenza, la proposta culturale e gli indirizzi scolastici sono stati adeguati con spirito profetico alla evoluzione sociale. Nel segno della attenzione ad aiutare i meno fortunati a costruire un futuro più dignitoso per sé e per i propri familiari viene eretta una scuola popolare annessa al convitto (1875-1969).

Le Scuole parificate

Così, all’interno di un Istituto di cultura generale degli inizi, gradualmente si sono strutturati i diversi ordini di scuola legalmente riconosciuti: Elementare (1875), Liceo Classico (dal 1932 al 1962), Materna (1940), Media (1943). Facendo nostra la passione di Santa Bartolomea, che nelle «Carte di Fondazione, 4» puntualizza l’attenzione a quelle giovani «che avessero intenzione di fare la Maestra», si apre l’Istituto Magistrale (dal 1939 al 1985); nel periodo della rinascita economica dell’Italia, viene attivato l’Istituto tecnico per Periti Aziendali e Corrispondenti in Lingue Estere (dal 1965 al 1974).

Il Liceo linguistico dal 1979

La domanda formativa in campo linguistico col passare del tempo diviene sempre più forte e pressante e determina del 1979 l’attivazione del Liceo Linguistico (dal 1979 al 1997). Nel 1993 nasce l’attuale Liceo Linguistico Europeo, a duplice indirizzo: Linguistico-Moderno e Giuridico-Economico, come risposta alle esigenze culturali e formative aperte all’Europa. Mentre questo tipo di liceo va ad esaurimento a motivo della riforma della Scuola Superiore, partono nel 2011 due prime classi di Liceo Linguistico con alcune differenziazioni, consentite dalla autonomia scolastica, che la distinguono a la avvicinano un po’ ai due precedenti indirizzi.

In tal modo il Bianconi si è trasformato

  • da scuola prevalentemente al servizio delle educande (1830) a una esclusivamente per alunne esterne (1972)
  • da scuola tipicamente femminile a una promiscua in ogni ordine e grado (Elementare dal 1966; Media dal 1980; Liceo dal 1970)
  • da “scuola legalmente riconosciuta” a “scuola paritaria”, nel 2001, strutturandosi in Istituto comprensivo (Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di primo grado) e Liceo Linguistico Europeo
  • da scuola connotata da una forte presenza di suore a una costituita in larga misura da personale laico dipendente.

La passione non è cambiata, non è diminuita, non è stata accantonata.

Mutati i tempi, cambiate le esigenze, trasformata la mentalità, non per questo è oggi meno urgente il bisogno di un serio lavoro educativo.

In questi anni, perciò, è stato continuo lo sforzo di rispondere alle mutate esigenze, adeguando le strutture, sperimentando orari nuovi, inventandosi percorsi culturali in linea con i tempi, programmando in maniera sempre più efficace l’insegnamento, aprendosi alle certificazioni internazionali per le lingue straniere e agli strumenti informatici e multimediali, ponendosi al servizio anche degli adulti che intendano approfondire la propria cultura.

La nostra scuola tenta così di essere all’altezza della propria storia con l’attenzione alla professionalità e alla qualità del proprio lavoro; nel 2003 ha ottenuto dall’Ente certificatore CSQ la Certificazione di Qualità. Nel 2009 si è passati all’organismo di certificazione Agiqualitas perché più adeguato alla Scuola.

Nell’educazione non basterebbe neppure la più grande professionalità, se non ci fosse l’ispirazione di fondo che ci guida: Avere a cuore i giovani, secondo l’espressione di Santa Bartolomea, scelta come slogan del Progetto Educativo della scuola.

Essere scuola cattolica ci chiama a fondarci su una solida antropologia cristiana, animata dalla ricerca di ciò che è bello, buono e vero, nella certezza che chi indaga con cuore sincero approda a Colui che è la verità di tutto il nostro essere.

Questa sfida viene oggi affrontata insieme, religiose e laici, nella certezza che la missione educativa va pensata e costruita come esperienza di comunione, un’esperienza che non si improvvisa, anzi, richiede maturità ecclesiale nei rapporti tra consacrati e laici e soprattutto un cammino di formazione per entrambi.

Congregazione Suore di Carità

La fondazione dell’Istituto

La forma di vita delle Suore di Carità si è delineata a poco a poco nei pensieri di una giovane di Lovere (Bergamo), Bartolomea Capitanio, mentre pregava e soprattutto nei momenti di comunione eucaristica, e ha preso contorni concreti nelle sue giornate operose di apostola della carità nella famiglia, nella parrocchia, nella scuola, nell’ospedale e nelle altre realtà del paese dove vi fossero povertà da soccorrere; e queste non mancavano in quei primi decenni dell’Ottocento in cui si iscrive l’arco della sua breve esistenza (1807 – 1833).

Proprio mentre si innamorava di “quella benedetta carità, tanto esercitata da Gesù nel corso della sua vita”, si chiariva in lei la chiamata di Dio a fondare un Istituto che si dedicasse alle opere di misericordia.

In un tempo di più forte illuminazione interiore, ne tracciò le linee essenziali e le finalità esponendole in un testo – la Carta di fondazione – che concludeva con una preghiera-augurio per sé e per le future compagne: “Faccia il redentore amabilissimo che noi siamo sue vere seguaci”.

Vi aveva, infatti, delineato un’opera “tutta fondata sulla carità” secondo gli esempi lasciati dall’amabilissimo Redentore”, rivolta alla cura della gioventù, all’assistenza dei malati e a un attivo inserimento nella vita della Chiesa locale.

L’Istituto delle Suore di Carità ebbe inizio a Lovere il 21 novembre 1832 in una casa, che i loveresi chiamarono “Conventino” e che per lei era “l’amata casa di carità”, una “dolce speranza” in tempi di grande bisogno”.

Una Missione Permanente

Una missione permanente: la carità

Certificando l’atto di fondazione come testimone, don Bosio scriveva: “Queste sole due per amore e per sentimenti più che sorelle diedero principio all’Istituto… e furono quel granello di senape evangelica che meravigliosamente crebbe e si diffuse”.

“Crebbe” nel solco della storia, provato dalle vicende dei tempi come tutte le opere di Dio, ma sempre solidale con i prossimi e da loro benedetto come provvidenza.

“Crebbe” nel numero dei suoi membri che, a fine Ottocento, divennero 2620 distribuiti in 256 comunità e raggiunsero la punta massima di 8941 (comprese novizie e postulanti) in 640 comunità nel 1964.

“Crebbe” nella passione per la carità che spinse presto le suore ben oltre la cerchia di Lovere, accanto ai bambini orfani e alle ragazze lasciate in balia di se stesse e perciò esposte a pericoli, in seguito alle epidemie di colera e alle guerre che segnarono l’Ottocento.

Accorsero poi presso i malati negli ospedali, in genere da riorganizzare, in precarie condizioni economiche e con personale poco preparato.
Tra la fine del secolo e la prima guerra mondiale, urgendo il bisogno di istruzione nelle scuole, nei collegi, nelle opere di rieducazione giovanile; si fecero sostegno delle operaie nei convitti creati in seguito allo sviluppo dell’industria tessile nell’Italia settentrionale.
Scrissero pagine di generosi sacrifici durante le due guerre mondiali, seguendo la gente nei campi dei profughi, assistendo i feriti, convertendo i collegi in ospedali militari.
Il bisogno le chiamò pure nei sanatori, nei preventori, negli istituti psichiatrici, nelle colonie…
E da sempre furono disponibili per il servizio di catechesi e per l’animazione degli oratori nelle parrocchie.
Un ventaglio di servizi svariati e talvolta complessi, ma con una sola anima: la carità.

“Crebbe” nella comprensione del suo dono spirituale, coltivato con fedeltà e vissuto con la creatività voluta dal mutare dei tempi e dei luoghi.
Il vincolo spirituale-affettivo con le origini si è rinsaldato per la spinta al rinnovamento chiesto dal Concilio Vaticano II agli Istituti. In quegli anni si è delineata con maggiore chiarezza teologica e carismatica la nostra identità e la nostra missione nella Chiesa.

E si diffuse” in Italia concentrandosi dapprima nel Nord, con alcune fondazioni nel Centro-Sud. Una vera e propria espansione nel Meridione si verificò con l’impegno, assunto nel capitolo generale speciale del 1969-1970, di rendersi presenti sui fronti più sprovveduti di forze e di servizi.

Si aprì, però, presto anche ad appelli internazionali.
A meno di trent’anni dagli inizi, nel 1860, quattro suore approdavano nel Bengala (India), chiamate dai missionari di San Calogero (PIME) e da lì si diffusero in altre nazioni dell’Asia. Nel 1909 altre salparono per Buenos Aires in Argentina, aprendo l’espansione nell’America e dal 1959 l’Istituto è presente in Africa.

Ovunque le suore hanno portato una “grande passione per il bene di ogni persona”, perché – come si esprimeva la fondatrice – a tutti deve estendersi la carità – e perché tutti partecipano della fraternità universale in Gesù Redentore.

Organigramma

La famiglia del Collegio Bianconi 

Giacomo Scazzini

Gestore pro-tempore

gestore@collegio-bianconi.it

Il Gestore pro tempore rappresenta la Congregazione delle Suore di Carità, proprietaria del Collegio Bianconi, avendo la delega del Rappresentante legale dell’Istituto.

Laura Andreoni

Preside del Liceo Linguistico e Quadriennale

preside@collegio-bianconi.it

Hermes Dassi

Vice-preside del Liceo Linguistico e Quadriennale

vicepresideliceo@collegio-bianconi.it

Paola Passini

Preside della Scuola Secondaria di I grado

presidemedie@collegio-bianconi.it

Angelica Poltronieri

Vice-preside della Scuola Secondaria di I grado

vicepresidemedie@collegio-bianconi.it

Adriana Villa 

Coordinatrice della Scuola Primaria

direttrice@collegio-bianconi.it

Chiara Boccoli

Vice-coordinatrice della Scuola Primaria

boccoli.chiara@collegio-bianconi.it

Raffaella Brunetti

Coordinatrice della Scuola dell’Infanzia

brunetti.raffaella@collegio-bianconi.it

Elena Perego

Responsabile amministrativa

economato@collegio-bianconi.it

Liliana Zanaga

Segreteria didattica

segreteria@collegio-bianconi.it

Argia Belletti

Segreteria amministrativa

amministrazione@collegio-bianconi.it

Stile educativo

“Sarai tutta del prossimo con la carità.
Per amore di Gesù renditi industriosa
per giovare a tante giovani…

queste scrivile nel tuo cuore,
non ti dimenticare neppure di una sola.
Cogli tutte le occasioni per educarle: amale…
affinché anche loro divengano artefici di carità.”

(S. Bartolomea Capitanio)

 

Lo stile educativo del Collegio si richiama radicalmente al carisma ispirato nella Capitanio per la fondazione delle Suore di Carità.

La squadra educativa – lo staff di direzione, il personale docente come anche i collaboratori non docenti – insieme alle Suore intende costruire giorno per giorno quel cammino vitale nella sequela di Cristo, a servizio della sfida educativa a vantaggio dei giovani.

Sono illuminanti, a questo proposito, le parole che Santa Bartolomea utilizza per delineare  la mission alla quale essi sono chiamati gli educatori. Nel suo Metodo di vita del 1830 scrive:

«Cercherò tutti i mezzi per giovare al mio prossimo, massimamente alla gioventù… Sarò affabile, piacevole, dolce, non lascerò passare incontro per giovarle. Nel fare scuola avrò di mira di dare gloria a Dio e di giovare al mio prossimo. Procurerò di ispirare nei teneri cuori devozione e pietà, li coltiverò, li amerò tutti imparzialmente e avrò per tutti uguale premura. Li correggerò con dolcezza e carità grande». (Scr. III, 646).

L’educatore di una Scuola cattolica – e di questa Scuola in particolare –, proprio perché inserito in una realtà carismatica-spirituale, cioè immesso nel solco del carisma fondativo dell’istituto al quale appartiene, si propone di annunciare «il Sapore e il Sapere della vita educando alla Sapienza Creativa di Dio». Il docente quindi, poiché ispirato dalla sua identità cristiana e disponibile al ruolo educativo che ciò richiede, vuole essere testimone affidabile della Verità, per aiutare il discente a scoprire il gusto e il senso pieno della vita.

A questo scopo il Collegio si è dato come Progetto educativo la necessità di «Avere a cuore i giovani!», per accompagnarli e farli crescere nel cammino della maturazione alla vita.

Per meglio declinare questo progetto, il Collegio offre annualmente un Itinerario educativo comune a tutti i Settori.

Mission

Avere a cuore i giovani!

Attraverso l’intuizione profetica di Santa Bartolomea Capitanio, il Collegio intende promuovere un cammino di accompagnamento e di formazione a vantaggio dei giovani affidatigli e delle loro famiglie.

La Scuola si propone come obiettivi educativi:

1. EDUCARE A CRESCERE COME PERSONE per costruire la persona integralmente.

2. EDUCARE ALLA RELAZIONE CON L’ALTRO in un ambiente che si ispira allo spirito evangelico di libertà e carità.

3. EDUCARE AL SENSO STORICO E AL GIUDIZIO CRITICO per valorizzare il passato e assumerlo come memoria storica in vista della progettazione del futuro.

4. EDUCARE ALLA RICERCA DI SENSO E ALLA DIMENSIONE DEL TRASCENDENTE, perché «il bene più grande per l’uomo è la comunione con Dio… nella quale Gesù ci introduce» (S. Bartolomea Capitanio).

5. EDUCARE A ORIENTARSI davanti alle continue trasformazioni culturali e alle sfide del mondo.

 

Equipe pedagogica e attività per l'inclusione scolastica

Uno degli elementi che caratterizza il Collegio Bianconi è la promozione di una didattica inclusiva basata sulla condivisione nei vari team di lavoro delle strategie didattiche migliori utili per l’accoglienza di ciascun alunno. L’aggiornamento professionale costante e la condivisione di buone prassi permettono ai docenti di focalizzare l’attenzione su una valutazione personalizzata, formativa e orientativa, volta al riconoscimento dei progressi personali in atto valorizzando il potenziale di ciascun alunno.

Il carisma educativo si concretizza nell’operato dell’Equipe pedagogica che opera trasversalmente su tutti i settori della scuola.

Le attività, coordinate da una referente interna all’istituto, riguardano le seguenti aree:

  • progettazione, insieme ai Coordinatori dei vari settori, di percorsi a favore dell’inclusione
  • promozione e realizzazione di attività di screening in tutti i settori
  • supervisione degli insegnanti di sostegno e degli educatori
  • supporto nella redazione dei PEI/PDP e mantenimento dei contatti con gli specialisti coinvolti nei diversi casi
  • collaborazione con enti territoriali ed esperti
  • incontri con i genitori per l’accoglienza degli alunni con BES e per monitoraggio in itinere
  • attivazione di un gruppo studio formato dagli insegnanti di sostegno della scuola
  • confronto con i consigli di classe/team docenti di tutti i settori, il GLI, i GLHO, gli insegnati di sostegno e gli educatori che operano all’interno della scuola
  • verifica del raggiungimento degli obiettivi contenuti nel Piano Annuale per l’inclusione con i consigli di classe/team docenti
  • promozione di attività di prevenzione in accordo con la Referente del gruppo bullismo e cyberbullismo

 

E’ stato inoltre istituito il curricolo verticale di Istituto che permette di offrire ai ragazzi una formazione unitaria e globale beneficiando anche di attività trasversali a tutti i settori e volte a potenziare le competenze di ciascuno.